SCUOLA D’INFANZIA
MATILDE CAPELLO
La scuola dell’infanzia Matilde Capello viene riconosciuta nel 2001 come scuola paritaria. Nel sistema Nazionale d’Istruzione: accoglie bambini dai 3 ai 6 anni, in tre sezioni. Nel 2014 la Fondazione Opera Pia Paltrinieri stipula una convenzione con la società Colorado a cui affida la Direzione Didattica nell’intento di costruire in città un luogo innovativo all’interno di un contenuto culturale ricco. Dal 2022 la scuola entra a far parte del Polo Educativo Citta di Carpi diretto dalla nuova società Essequadro
Il progetto pedagogico che caratterizza questo servizio si struttura nell’idea di una continuità 0-6 anni (con i Nidi d’infanzia privati convenzionati, comunali presenti sul territorio e con le famiglie) fortemente ispirata alla mappa dei valori comuni ai nidi e alle scuole d’infanzia comunali di Carpi, porre in continuità tutti gli anni dell’esperienza prescolare, costituisce una risposta ai cambiamenti intervenuti nella ricerca in campo pedagogico, alle nuove competenze che i bambini dimostrano e alle trasformazioni dell’ambiente in cui viviamo.
ORGANIZZAZIONE
PART-TIME
dalle 7.30 alle 13.00
TEMPO NORMALE
dalle 7.30 alle 16.00/16.30
TEMPO LUNGO
dalle 7.30 alle 18.15
PART-TIME POMERIDIANO
dalle 12.15 alle 18.30
QUOTIDIANITÀ
07.30 – 09.00 Ingresso bambini
09.00 – 10.40 Merenda e assemblea bambini, attività di gioco e ricerca in grande o piccolo gruppo
10.40 – 11.00 Cambio
11.15 – 12.00 Pranzo
12.30 – 13.00 Uscita
QUOTIDIANITÀ
13.00 – 15.00 Riposo per chi ne fa richiesta
15.50 – 16.00 Uscita
16.00 – 18.30 Tempo lungo per chi ne fa richiesta
Le uscite dalla Scuola rappresentano momenti di dialogo con le famiglie su come è trascorsa la giornata.
Essequadro garantisce l’apertura del servizio per almeno 200 giorni dal primo settembre al 30 giugno. Annualmente viene organizzato il calendario specificando i giorni di apertura durante il periodo Natalizio e Pasquale. Inoltre garantisce l’apertura nel mese di Luglio e su richiesta nel mese di Agosto.
AMBIENTI
La scuola d’infanzia Matilde Capello, nasce completamente immersa in una vasta area verde. La struttura è di nuova fabbricazione e si sviluppa come su di un unico piano con ampie vetrate che lasciano godere del grande spazio verde esterno.
La cura degli ambienti, degli arredi, degli oggetti, dei luoghi di attività è un aspetto fondamentale; un ambiente, fatto di contrasti e sovrapposizioni sensoriali che consente una navigazione emotiva che esalta i processi cognitivi e la formazione della personalità.
LE STRUTTURA
La scuola è costituita da 3 ampie sezioni, contesti per gli apprendimenti, una sala mensa e una cucina interna.
CONTESTI
LUCE
Il contesto luce vuole essere un luogo di ricerca: ricerca di saperi intorno all’oggetto di conoscenza, cioè la luce; ricerca delle intelligenze dei bambini e degli adulti che apprendono e delle molteplici forme soggettive del pensiero scientifico; ricerca sulle condizioni che consentono di più a ogni soggetto che apprende di evolvere le sue visioni del mondo. Cerchiamo di vivere la luce in tutte le diverse forme percettive, emozionali e razionali. Il contesto Luminoso è aperto, accogliente verso le differenze di idee, azioni, percezioni, modi di procedere; è seduttivo, cioè capace di attivare curiosità, ma anche piacere, gioco, divertimento, stupore; è esteticamente sollecitante (bello ed emozionante per i nostri sensi). Il contesto è progettato per indagini e sperimentazioni interattive, individuali e di gruppo, intorno a concetti e fenomeni che appartengono alla sfera classica: riflessione, rifrazione, diffrazione, polarità saturazione, spettro e colori della luce.
Gli incontri e gli avvicinamenti alla luce sono occasioni per intraprendere veri e propri itinerari di conoscenza, favoriti, supportati e sostenuti dalla predisposizione di diverse fonti luminose che lasciano libero spazio all’interazione con il corpo, con l’immaginazione e con la creatività. Le teorie di luce restituiscono, attraverso le parole, le immagini, i disegni una possibile panoramica sugli stupori, le idee e le scoperte fatte all’interno degli ambienti di ricerca confrontandosi con i fenomeni fisici della luce e relazionandosi ad essa attraverso la creatività e la condivisione.
FAR FINTA
Per giocare a “far finta” di solito i bambini utilizzano oggetti, azioni, identità e situazioni, in modo da rappresentare qualcosa che non è presente ma che si può ricordare ,immaginare. Nel periodo tra i tre e i sei anni le forme del gioco di finzione progrediscono. La struttura e le competenze in gioco si fanno poi ancora più complesse quando i bambini iniziano a mettere in scena delle situazioni, assegnando ruoli alle persone e creando veri e propri copioni. A volte sono episodi e contesti del proprio vissuto a essere messi in scena, momenti che il bambino ha bisogno di rivivere, nel mondo protetto della finzione, per trovare un nuovo significato alle proprie esperienze, per sperimentare diversi punti di vista ed anche per per “esorcizzare” le proprie paure . Altre volte la creatività permette di superare i propri limiti, di immaginarsi diversi, di proiettarsi nel futuro o nel mondo dei grandi, di esprimersi liberamente mettendo in scena emozioni forti senza la paura di essere giudicati.
Giocando a far finta i bambini esercitano la propria immaginazione e creatività, sviluppano autoconsapevolezza, imparano a riconoscere le emozioni proprie e altrui, esplorano mondi sconosciuti, esercitano abilità cognitive e relazionali, sviluppano le prime forme di pensiero astratto, arricchiscono il proprio lessico. Giocare a “essere un altro” può inoltre aiutare il bambino a comprendere un punto di vista diverso dal proprio e può costituire un’ottima occasione di osservazione per l’adulto, perché, attraverso la finzione, il bambino racconta sé stesso e il mondo dei grandi che lo circonda.
COSTRUTTIVITÀ
E’ un contesto in cui i bambini a piccolo gruppo si incontrano per rendere produttivi, in senso fantastico, gli oggetti attraverso l’esplorazione delle loro qualità visive e materiche. I materiali di recupero, scarti industriali riciclati sono il nucleo attorno al quale ruota l’esperienza e rappresentano gli strumenti del fare. I materiali impongono ai bambini di porre attenzione alle caratteristiche della materia, non offrono solo la possibilità di realizzare delle forme ma offrono delle forme: si possono assecondare, contrastare ma mai ignorare. I materiali assumono imprevedibili significati.
In questo contesto i bambini sono impegnati a dare una nuova vita agli oggetti modificandone a proprio vantaggio l’identità; a inventare formule strutturali; a scontrarsi con problematiche relative agli equilibri, altezze, lunghezze, volumi; a sperimentare relazioni fra ciò che conoscono e ciò che ancora non conoscono a fondo: forme pesantezza texture. L’utilità dell’esperienza è quella di un allenamento dell’immaginazione, a deragliare dai binari consueti dei significati prestabiliti, a tenere d’occhio i tanti e diversi significati che un oggetto, anche il più banale, può avere. Offrire possibilità e sostenere i processi creativi e costruttivi dei bambini dà valore alle loro esperienze conoscitive complesse. E’ attraverso linguaggi di costruzione creativa che i bambini e le bambine dialogano con il mondo.
GRAFICO PITTORICO
L’educazione grafico-pittorica non si può concepire come un percorso lineare di natura disciplinare, ma come un percorso pedagogico, formativo della persona, complesso e articolato, centrato sul protagonismo costruttivo del bambino che impara ad essere anche attraverso il disegno. L’espressione grafico pittorica è concepita da Ghezzi come ponte verso la conoscenza di sé, degli altri e del mondo. L’arte è paideia e ha il compito di educare lo sguardo a scrutare verso l’esterno e verso l’interno, per raccontarsi e per raccontare la propria originale visione del mondo. La creatività nel bambino può svilupparsi attraverso il linguaggio segnico grafico pittorico allorché l’ambiente educativo rappresenti per lui un luogo di libertà espressiva. Per questo motivo il contesto grafico è indispensabile
Le produzioni che nascono all’interno di questo contesto sono vere e proprie tracce narrative: il bambino attraverso di esse ricrea un movimento, ad esempio quello di un animale. Segni che stanno per gli oggetti che i bambini hanno nella loro mente, così come nel gioco del far finta di, situazioni reali sono simulate attraverso gesti ed oggetti che le richiamano simbolicamente. Anche le macchie rinviano a una doppia creazione: all’inizio c’è la formazione della macchia e, in seguito, la creazione di un oggetto immaginario, suggerito da quella macchia.
PRE/POST SCUOLA
PRE-SCUOLA
Il servizio di pre-scuola è caratterizzato dalla collocazione temporale nella primissima parte della mattinata del bambino, ovvero quella che segue immediatamente il risveglio e prevede l’avvio della giornata. La proposta si riferisce soprattutto all’aspetto dell’accoglienza dei bambini da parte delle educatrici e la cura nel momento dell’affido. È importante che il servizio si configuri come momento rilassante a disposizione dei bambini, come spazio di accompagnamento ad un sereno risveglio, senza pretese e prestazioni di ciascun tipo. Saranno rispettati i tempi di risveglio e gli umori dei bambini, lasciando loro la possibilità di attivare spontaneamente piccoli gruppi di gioco.
Finalità del servizio:
- Offrire al bambino un clima di accoglienza e compagnia, attenzione alle sue esigenze (riposo e tranquillità)
- Promuovere attività espressive e ludico- ricreative che favoriscano la serenità del risveglio
- Creare un ambiente tranquillo adatto alle diverse esigenze dei bambini
POST-SCUOLA
Le attività proposte rappresentano uno spazio di decompressione: attività ludico-laboratoriali, area logica, ricreativa, manipolativa…
Finalità del servizio:
- Creare un’atmosfera equilibrata di accoglienza e relax
- Promuovere attività espressive, motorie e ludico- ricreative
- Favorire l’aggregazione e la socializzazione in intersezione
- Aiutare i bambini a vivere il momento del ricongiungimento con i genitori come non una pura attesa ma come positiva occasione di compagnia e divertimento.